Chi di noi non si è mai seduto a tavola con occhi brillanti di fronte a un fumante piatto di spaghetti, per poi ricordarsi del famigerato avvertimento: “attenzione, la pasta a cena fa ingrassare“?

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Ecco, prima di cedere al panico e relegare il nostro amato carboidrato solo alle ore solari, facciamo un bel respiro ed esploriamo insieme non solo il timore millenario che un piatto di pasta serale possa trasformarsi in un nemico della bilancia, ma anche come possa cullare il nostro sonno.

Preparate le forchette (e i cuscini), stiamo per addentrarci in un viaggio tra mito e scienza!

La pasta fa ingrassare?

La credenza popolare che la pasta faccia ingrassare se mangiata a cena ha poco sostegno nella scienza moderna. Infatti, studi recenti hanno chiarito che, in una dieta equilibrata, il contesto calorico totale del giorno e della settimana è quello che realmente conta.

La pasta, con il suo indice glicemico moderato, può aiutare a stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue, prevenendo quei picchi di insulina che spingono il corpo ad accumulare grassi.

Un recente studio pubblicato su Nutrients ha rivelato che inserire la pasta in una dieta ipocalorica non solo non promuove l’aumento di peso, ma può anzi facilitare la perdita di peso.

Quindi, il segreto sta nel saperla dosare e non nell’escluderla!

Gli amidi presenti nella pasta sono carboidrati complessi che il corpo decompone in glucosio, la principale fonte di energia per il cervello.

Quando consumiamo pasta, il glucosio nel sangue aumenta gradualmente, andando a stimolare la produzione di insulina. Quest’ultima aiuta il glucosio a entrare nelle cellule, ma ha anche un altro ruolo cruciale: favorisce la conversione del triptofano, un amminoacido, in serotonina nel cervello.

pasta e sonno

La serotonina è un neurotrasmettitore conosciuto per i suoi effetti positivi sull’umore e sul benessere generale, ma è anche essenziale nella regolazione dei cicli di sonno. Maggiori livelli di serotonina possono migliorare la qualità del sonno, facilitando la transizione verso il sonno profondo e aiutando il corpo a mantenere un riposo ininterrotto e ristoratore.

La serotonina non solo migliora l’umore e aiuta a regolare il sonno, ma è anche il precursore chimico della melatonina, l’ormone specificamente coinvolto nel regolare i cicli di sonno-veglia.

La produzione di melatonina inizia con la serotonina; quando l’ambiente circostante si oscura, il corpo converte la serotonina in melatonina, segnalando al corpo che è ora di prepararsi al sonno. Consumare pasta diverse ore prima di andare a letto può quindi anticipare e migliorare la produzione di melatonina, facilitando un sonno più rapido e profondo.


Chi l’avrebbe mai detto? Un piatto di pasta gustato a cena, se inserito saggiamente in una dieta bilanciata, non solo è un amico della linea, ma si trasforma in un vero e proprio elisir per un sonno di qualità.

È il momento di dare un nuovo valore alla pasta nelle nostre cene, apprezzandola non solo per il suo irresistibile sapore, ma anche per i suoi sorprendenti benefici che coccolano il nostro sonno.

Buon appetito e… sogni d’oro!


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